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Eutanasia Legale: intervista a Marco Cappato

  • Cosa risponde a chi dice, sulla base del quesito, che il referendum porterebbe a legalizzare l’omicidio del consenziente?

Marco Cappato: Il testo del referendum sull’Eutanasia è proprio quello: la depenalizzazione dell’omicidio del consenziente. Però questo avverrebbe solo nel caso di una persona adulta e perfettamente lucida; per tutti i casi che, invece, possono essere di deficienza psichica (anche temporanea) rimane in vigore il reato con l’aggravante di omicidio volontario. Ovviamente il referendum è solo abrogativo, quindi, una volta abrogato parzialmente l’omicidio del consenziente, sarebbe comunque necessaria una legislazione per recepirne gli effetti creando delle procedure adatte.

  • Cosa ne pensi della copertina di Panorama uscita qualche giorno fa?
Panorama – 31/08/2021

MC: Diciamo che questa teoria dell’inganno si basa sul fatto che, secondo loro, noi non diciamo le cose come stanno. Cioè noi diciamo che vogliamo legalizzare l’eutanasia ma in realtà vogliamo l’omicidio del consenziente. Invece è tutto molto chiaro, il testo del referendum è ovunque: per avere l’eutanasia in Italia è necessario abrogare il reato di omicidio del consenziente. È una polemica finta proprio come dire che sarebbe irragionevole depenalizzare l’omicidio del consenziente mentre non è del tutto depenalizzato l’aiuto al suicidio. È sicuramente sbagliato che non sia del tutto depenalizzato l’aiuto al suicidio, ma anche questo potrà essere sistemato dal parlamento. La mia idea, personalmente, è che sia inutile fare gli azzeccagarbugli o nascondersi dietro le interpretazioni della legge; o si è d’accordo con il fatto che una persona abbia il diritto di poter scegliere sulla propria vita – e allora il referendum va in quella direzione -, oppure si pensa come nel 1930 (che è l’anno di approvazione della legge che si sta cercando di abrogare) che la vita non appartiene a noi bensì allo Stato, al regime o alla nazione, la cui decisione prescinde su quella individuale.

  • Secondo te, come mai molti fanno fatica a concepire che, anche nel caso in cui vincesse il sì, la via dell’eutanasia rimarrebbe una scelta individuale e non verrebbe imposta a nessuno?

MC: Molti fanno fatica a capirlo, o fanno finta di non capirlo, tra il ceto dirigente da una parte e dall’altra del Tevere. La gente invece penso che l’abbia capito molto bene. I tantissimi cattolici che firmano dicendo “io firmo perché sono cattolico” lo fanno perché sono laici. Sono Cattolici che laicamente accettano che la propria scelta individuale non debba essere imposta agli altri con la forza della legge. È il principio base di una società liberale. È così semplice da capire che, solitamente, chi non lo capisce è perché non lo vuole capire; oppure perché ritiene che il compito dello Stato non sia quello di impedire a una persona di danneggiare un’altra, ma che sia quello di indicare una via moralmente più giusta di un’altra. Lo Stato Etico. Ecco, chi crede nello Stato Etico non può essere d’accordo con una concezione liberale dello stato di diritto.

  • Perché nessuno dei grandi partiti ha voluto appoggiare un referendum su un tema che si è confermato così straordinariamente popolare e trasversale?

MC: Quelli maggiormente in buona fede pensano che le loro paure siano anche quelle della gente. “la gente avrà paura della morte. I laici contro i cattolici. Paura della destra contro la sinistra”, in realtà queste sono le loro paure, i loro fantasmi. Poi c’è un’altra motivazione, che è quella del loro ruolo: i capi partito sanno che su temi come l’eutanasia le persone, e i loro stessi parlamentari, tendono a decidere in coscienza, in libera coscienza. Quindi sono temi che si prestano poco ai negoziati della politica di palazzo, del do ut des, non hanno spazio di manovra e rischiano sorprese. Ergo per evitare sorprese meglio non parlarne proprio. Nessuno di loro ha nemmeno fatto una dichiarazione contro, che sarebbe stata anche utile per avere un dibattito. Il vaticano è stato l’unico a esprimersi, ma solo dopo che abbiamo annunciato di aver raccolto le 500.000 firme. Prima di allora tutti zitti.

  • Dopo questo successo avete già in mente altri quesiti sui quali proporre delle iniziative referendarie?

MC: Faremo una verifica di fattibilità immediata sul tema della legalizzazione della cannabis, anche assieme ad altri gruppi e organizzazioni. Comunque rimane questa innovazione della firma online che potrà essere utilizzata per altre iniziative. Io penso che in Italia il diritto di famiglia su matrimonio egualitario, sulla gestazione per altri, oppure la libertà di ricerca scientifica sulle cellule staminali ed embrionali sono tutti temi che è il momento di affrontare. Questo perché la politica non riesce e quindi andremo avanti con lo strumento del referendum.

  • Vuole fare un saluto agli Immoderati e ai nostri lettori?

MC: Ciao Immoderati! Cerchiamo di rimanere sempre Immoderati! Naturalmente cercando di realizzare qualcosa sapendo dove convogliare l’Immoderatez…

  • Immoderazione?

MC: Lasciamo aperto il quesito. Per concludere tu, immoderato, cosa ti sta di più a cuore?

  • La libertà.
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